Cinquant’anni fa nacque il movimento studentesco, ma il 1968 fu anche l’anno dei tragici omicidi di Bob Kennedy e di Martin Luther King, due figure rivoluzionarie. Nell’anniversario di questi eventi, il CSV, proprio in una fase di cambiamenti giuridico e fiscali epocali per il Terzo settore, dedica il Bilancio di missione al tema dei diritti universali dell’uomo che il volontariato, nel suo agire quotidiano, promuove.
C’è un diritto, più nascosto di altri, che la solidarietà tutela: quello al sogno. La mostra organizzata nel 2018 dalla Fondazione Crc di Cuneo s’intitola proprio “Bob Kennedy - The dream Emotional Interactive Experience”: il toccante racconto di un uomo che si oppose alla guerra in Vietnam e si schierò a favore della lotta per i diritti civili, che denunciò le ingiustizie e le diseguaglianze e che sognava un futuro migliore per i giovani.
C’è un volontariato che sostiene questo diritto: sia perché l’agire solidale è benefico per il volontario stesso, sia perché “produce” benessere. Bob Kennedy sosteneva che il Pil non misurasse «la salute delle nostre famiglie, la qualità della loro educazione o la gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori famigliari o l’intelligenza del nostro dibattere. Il Pil non misura né la nostra arguzia, né il nostro coraggio, né la nostra saggezza, né la nostra conoscenza, né la nostra compassione, né la devozione al nostro Paese. Misura tutto, in poche parole, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta»
Il sogno non è distacco dalla realtà, ma è volare sopra il dolore o la difficoltà con nuove, inaspettate, impensabili, ali. Il volontariato, attraverso piccole azioni quotidiane, non clamorose, ma fondamentali per la costruzione del benessere, offre questi strumenti, anche in periodi di particolare fragilità non soltanto giuridica, ma anche valoriale.
Non ci saranno cambiamenti sconvolgenti, ma i volontari, ogni giorno, continueranno a difendere i diritti delle persone, compreso quello di sognare: per rendere la vita veramente degna di essere vissuta.