Nel 2013 ricorrono alcuni anniversari importanti: sono passati sessantacinque anni dalla promulgazione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo; sono trascorsi cinquant’anni dall’assassinio di John F. Kennedy e dalla morte di Papa Giovanni XXIII; sono intercorsi quarantacinque anni dall’assassinio di Martin Luther King. Tali avvenimenti ci sono parsi legati da un filo conduttore: la pace. In più, quest’anno è coinciso con l’elezione al pontificato di Papa Francesco, una voce nuova che ha immediatamente affrontato questo tema. Da una sua preghiera, quella delle cinque dita, abbiamo rafforzato l’idea di concentrarsi sull’argomento perché le mani hanno tante funzioni tra cui quella di tendersi per “dare” la pace. Un valore universale che, ultimamente, però, rimane quasi sottaciuto. Eppure riguarda tutti gli ambiti e tutti i tempi. Si costruisce nel cuore della persona e si trasferisce nella comunità globale. Si riparte dalle parole di operatori di pace più o meno famosi, discorsi e messaggi senza tempo all’umanità che, ieri come oggi, possono illuminare l’agire solidale e tradursi in ponti di fraternità.